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Patrizia Cervone

Martedì, 10 Marzo 2015 20:04

Evento NIPA "OVER 65"

 

Lunedì, 09 Febbraio 2015 08:52

Perdersi

Alice ha lavorato sodo per raggiungere i suoi obiettivi e ora, a quasi cinquant'anni, sente di avercela finalmente fatta. Dopo anni di studio, di notti a base di caffè e libri di psicologia, ha coronato il suo sogno, è una scienziata di grido, insegna ad Harvard e viene chiamata dalle più prestigiose università per tenere conferenze. E poi c'è il suo più grande orgoglio, la famiglia: il marito John, un brillante esperto di chimica, che non riesce a trovare gli occhiali neppure quando li indossa, e i loro figli, Anna, Tom e Lydia, tutti e tre realizzati, anche se ognuno a modo suo. All'improvviso, però, tutto cambia. All'inizio sono solo piccole dimenticanze: una parola sulla punta della lingua che non riesce a ricordare, gli orari delle lezioni, il numero di uova nella ricetta del pudding natalizio, quello che prepara da più di vent'anni. E poi un giorno, dopo il giro di jogging quotidiano, Alice si ritrova in una piazza che è sicura di conoscere ma che non sa dove si trovi. Si è persa, a pochi metri da casa. Qui comincia il suo viaggio tra le corsie d'ospedale, a caccia del male che sta cancellando i suoi ricordi. Quando le viene diagnosticato l'Alzheimer precoce, tutto ciò in cui Alice ha sempre creduto pare sgretolarsi, il mondo intorno a lei sembra sfuggirle ogni giorno di più.

Lunedì, 09 Febbraio 2015 08:35

Il nuovo film sull'Alzheimer "Still Alice"

Si sente spesso dire che il cinema è terapeutico, che cura il 'male di vivere', la malattia, la sua insensatezza. Ci sono film che effettivamente favoriscono l'anamnesi e l'autoanalisi, emergendo i fantasmi o i passeggeri oscuri che ci portiamo dentro. Non sconfiggono malattie e nemmeno combattono le patologie, eppure questi film curano, raccontando storie di cura anche quando non è proprio possibile curare, guarire. Still Alice, scritto e diretto da Richard Glatzer e Wash Westmoreland, compagni nell'arte e nella vita, appartiene al 'genere terapeutico' e fornisce allo spettatore una spiegazione e un'argomentazione emozionale del morbo di Alzheimer, una malattia che comporta il progressivo declino delle facoltà cognitive.

Il film di Richard Glazer e Walsh Westmoreland è tratto dal libro Perdersi (Edizioni Piemme) scritto da Lisa Genova.

 

Martedì, 25 Novembre 2014 20:31

IL "VIAGGIO" COME STRUMENTO DI ANIMAZIONE

La vita in una residenza per anziani va resa degna di essere vissuta. L'animazione può fare molto perché ciò accada. Secondo l'Approccio Capacitante, ideato dal prof. Vigorelli, fondatore del Gruppo Anchise di Milano, bisogna punteggiare la quotidianità con momenti di felicità possibile, offrendo a ciascuno la possibilità di manifestare le competenze elementari senza sentirsi in errore.

Il tema del viaggio è, nell'esperienza dell'autrice, ricco di occasioni che permettono ai residenti nelle case per anziani di parlare e farsi conoscere per quello che sono e sono stati, rivelando aspetti molteplici della loro identità.

Questo libro nasce da un'esperienza di animazione concreta e pluriennale condotta nella residenza per anziani "La Quiete" di Udine, con il contributo dei volontari dell'Associazione ALICe, Associazione Lotta Ictus Cerebrale, coordinati dalla stessa autrice. Si propongono sei "viaggi" attraverso immagini, video, musiche e cibi, in città note e ricche di motivi d'interesse, cui si aggiunge una proposta di esplorazione del luogo ove si trova la struttura in cui si svolgono gli incontri.

La parte operativa è preceduta da alcuni capitoli in cui si trova una definizione dell'animazione stessa, si descrivono i supporti teorici della proposta e si danno suggerimenti utili per metterla in atto.

Il libro è rivolto agli operatori che, trovandosi a organizzare momenti d'incontro tra gli ospiti, avvertono l'utilità di un percorso strutturato, pur con ampi margini di personalizzazione e flessibilità.

Consultando il sito www.ideanimare.it il lettore troverà una ricca selezione di materiali esemplificativi da utilizzare durante la conduzione dell'animazione.

Donatella Basso, psicologa-psicoterapeuta e lavora a Udine come libera professionista e si occupa di psicoterapia individuale e familiare secondo l’approccio sistemico-relazionale.

È consulente per l'Associazione ALICe, responsabile della sede udinese della SIPAA, Società Italiana Psicologia Adulto e Anziano, conduttrice di Gruppi ABC (metodo di autoaiuto per familiari di malati di alzheimer). Si occupa di progettazione di percorsi di prevenzione del decadimento cognitivo per anziani, come il progetto CamminaMenti, le menti in cammino, attualmente in atto nel Comune di Udine all'interno del Progetto OMS "Città Sane".

Da: http://www.francoangeli.it/

Mercoledì, 22 Ottobre 2014 14:58

Corso Terapia della Bambola

Corso di Formazione (8 ore)
LA TERAPIA DELLA BAMBOLA
(DOLL THERAPY)
Modalità di inserimento, di applicazione e di valutazione
all’interno di percorsi terapeutici

Martedì, 21 Ottobre 2014 22:41

La terapia della bambola sbarca a Cuba

 

Il dottor Ivo Cilesi è uno dei massimi esperti in Italia nel settore delle

cure “non convenzionali”: musicoterapia, terapia della bambola,

arteterapia, treno terapeutico. La sua opera è così strategica e

innovativa che è stato invitato al Centro di Neuroscienze de L’Avana

per una serie di incontri.