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Product update

Favaretto Claudio

Lunedì, 20 Febbraio 2017 18:09

Erickson

In virtù di un accordo con la Casa Editrice Erickson siamo lieti di poter offrire ai nostri clienti delle condizioni estremamente vantaggiose:

  • Sconto 15% su tutti i prodotti Erickson e sui corsi di formazione da loro promossi
  • Consegna gratuita senza limite di spesa

Le condizioni speciali sono valide solo per ordini effettuati direttamente all'ufficio ordini Erickson (Numero Verde 800-844052) o sul sito www.erickson.it, non sono pertanto validi presso le librerie.

Il codice sconto da inserire è : OLBOYS17

Le sezioni di interesse sono:

(cliccate per andare alla sezione di interesse) 

 

 

Lunedì, 20 Gennaio 2014 00:51

Chi Siamo

Ho collaborato con  il mondo delle residenze per anziani per oltre 30 anni, dapprima come venditore ed infine come arredatore, in questo periodo ho avuto modo di osservare una trasformazione importante nella qualità delle strutture, sia sotto il profilo progettuale ed ambientale sia nella gestione e preparazione del personale dedicato.

Progressi importanti sono stati fatti grazie  alla creazione di locali dedicati alle attività fisioterapeutiche e laboratori per attività manuali.

A questa evoluzione non sempre è seguita una crescita adeguata nella qualità dei programmi di animazione; in particolare alle attività ludiche è riservato ancora uno spazio limitato.

Con l’intento di migliorare il benessere e la qualità delle relazioni tra i residenti, abbiamo progettato e ricercato, grazie all’aiuto di alcuni professionisti del settore, giochi e strumenti terapeutici adeguati agli anziani, anche in condizioni di fragilità.

Negli ultimi cinque anni ho avuto modo di sperimentarne in prima persona i benefici in oltre 200 strutture in tutta Italia e all’estero.

I prodotti Ol'Boys sono concepiti con lo specifico intento di abbinare gioco e momento terapeutico, ogni prodotto viene infatti corredato di una scheda tecnica ed una idonea scheda terapeutica. Per ogni gioco vengono inoltre suggerite varianti creative ed abbinamenti possibili con altri giochi/strumenti conosciuti ai caregivers.

Tutti i prodotti sono progettati e realizzati con la collaborazione di esperti nel campo della geriatria, fisioterapia e psichiatria. Ogni prodotto prima di essere immesso sul mercato viene testato per alcuni mesi in diverse strutture residenziali a garanzia dell’efficacia e del gradimento da parte degli ospiti e dello staff e sono particolarmente curati sotto il profilo cromatico ed estetico.

Rimane nostra ferma convinzione che il bello sia di per sé terapeutico, un gioco coinvolgente praticato con oggetti curati sotto il profilo estetico, diventa bello da osservare anche per chi non è al momento in grado di partecipare. Alcuni dei nostri bersagli a terra quando non utilizzati diventano dei quadri da appendere a parete.

Buona parte dei nostri articoli sono costruiti da laboratori appartenenti a cooperative sociali, questo rappresenta per noi un importante valore aggiunto di tipo etico. Prodotti destinati al benessere sociale possono creare benessere già in fase di produzione.

I PRODOTTI DELLA OL’ BOYS

  • ·Sono Pensati per lavorare sulle memorie antiche, favoriscono lo sviluppodi abilità innate e contribuiscono al mantenimento delle capacità residue.
  • ·Sono Disegnati per risvegliare l’interessee coinvolgere anche i residenti più riservati nelle attività di gioco individuali e di squadra.
  • ·Sono Creati con lo scopo di fornire un valido aiutoai caregivers nel far gruppo con i residenti.
  • ·Sono Nati con l’intento di dare momenti di gioia, condivisione e relax.

Siamo grati di poter condividere le nostre esperienze, le nostre conoscenze e naturalmente i nostri prodotti con Voi!

“Quando andiamo a casa…” Terapie Non Farmacologiche ed Attività Ludiche nell’ assistenza domiciliare

 

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I ricercatori hanno messo in relazione il grado di progettualità degli anziani con le probabilità di sviluppare l’Alzheimer.

“Con la dicitura purpose in life (letteralmente “scopo nella vita”) ci si riferisce alla tendenza a trovare un significato nelle esperienze e a

possedere un senso di intenzionalità e direzione che guidi il comportamento”, hanno spiegato gli autori.

Per misurare questa variabile sono state sottoposte ai partecipanti, nell’ambito del Rush Memory and Aging Project, dieci affermazioni del tipo: “Mi sento

bene quando penso a quello che ho fatto in passato e a ciò che spero di fare in futuro”, “Ho un senso della direzione e degli scopi nella vita”, o ancora “Mi piace  

fare piani per il futuro e lavorare per trasformarli in realtà”. A tutti quindi era stato chiesto di esprimere quanto concordavano con ogni frase in una scala da uno a

cinque. Successivamente i partecipanti allo studio sono stati seguiti per diversi anni. Dei 951 anziani coinvolti nello studio, dopo sette anni 155 erano malati di

Alzheimer e tra questi la maggior parte aveva riportato un basso punteggio nel test sulla progettualità. La stessa correlazione è stata riscontrata nei pazienti che

avevano sviluppato un deficit cognitivo lieve.

Secondo gli autori, la scoperta avrebbe implicazioni importanti per la salute pubblica. “Questi risultati possono aprire nuovi orizzonti di intervento per favorire la

salute e il benessere tra le persone anziane”, ha commentato Boyle. “Avere uno scopo nella vita, infatti, è un fattore potenzialmente modificabile: gli anziani

possono essere aiutati a identificare attività significative e a impegnarsi in comportamenti finalizzati al raggiungimento degli obiettivi”.

Di seguito il link con il  testo completo in inglese

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2897172/

Per invecchiare bene sappiamo quanto sia importante  mantenere attiva la mente e il corpo, avere uno stile di vita sano fin da giovani e non far mai mancare stimoli sociali e culturali. Ma nonostante questo le fragilità fisiche e psichiche della terza età sono molte, e le attenzioni da porre alle varie problematiche devono essere mirate e personalizzate per far sì che la qualità della vita, nonostante le malattie croniche e i tanti farmaci assunti, sia comunque buona. E per far questo è fondamentale una attenta anamnesi delle condizioni fisiche e psichiche, una scelta oculata dei farmaci per  evitare effetti collaterali (che talvolta mimano anche patologie neurologiche come un parkinsonismo) e interazioni, unavalutazione del declino cognitivo e una attenzione all'ambiente in cui gli anziani vivono per evitare il rischio cadute che tante conseguenze porta con sè. E per parlare di tutte le problematiche legate alla terza età abbiamo incontrato il Dott. Ferdinando Schiavo, Specialista in Neurologia, che ha recentemente pubblicato il libro "Malati per forza" in cui "per forza" si riferisce al fatto che spesso una politerapia -  necessaria per tenere sotto controllo le varie patologie -  porta con sè anche il rischio di ulteriori difficoltà. Tanto più che molto spesso i farmaci utilizzati (antidepressivi,ansiolitici, benzodiazepine, ma anche farmaci più comuni come antiemetici o antidolorifici) non vengono mai testati sugli anziani e quindi è sempre estremamente difficile individuare il rischio beneficio. E proprio per ridurre il carico di farmaci -  o ritardarne il più possibile l'utilizzo -  è importante invecchiare in buona salute   - e alimentazione e attività fisica giocano un ruolo prioritario in questo -  per far sì che magari un diabete o una ipertensione possano  insorgere il più tardivamente possibile evitando quindi il ricorso a molecole di sintesi per riportare i valori nella norma. E parlando di anziani non si può non parlare di fragilità fisica (mancanza di equilibrio e perdita di tono muscolare portano spesso a cadute con conseguenti fratture) che può essere gestita creando per loro un ambiente a misura (le case per gli anziani devono prevedere ausili e device che li aiutino a non correre rischi, ma anche essere prive di ostacoli banali come ad esempio i tappeti) e di declino cognitivoche talvolta è solo un lieve appannamento delle capacità cognitive, ma purtroppo spesso è solo l'inizio di una demenza come ad esempio l'Alzheimer, patologia che destabilizza tutta la famiglia che deve essere aiutata ad elaborare un lutto quale la "perdita" emotiva del proprio caro. Anche la depressione o l'apatia sono caratteristiche da non sottovalutare nell'anziano e il trattamento farmacologico deve essere adeguato e tempestivo. Da ultimo parliamo anche dell'importanza del rapporto medico paziente quando si è in presenza di un paziente anziano con patologie croniche e il Prof. Schiavo ci ricorda i quattro cardini dell'alleanza terapeutica e che devono ispirare ogni medico: empatia (devo comprendere ciò che provi), informazione (hai il diritto di conoscere le tue malattie e le tue terapie), comunicazione (devo trovare il tempo di parlare con te per ascoltare e spiegare) e professionalità (devo fare il possibile per curarti al meglio) per far sì che l'ageismo (e cioè l'atteggiamento che sottovaluta le problematiche degli anziani ) sia sconfitto per sempre e ogni anziano riceva le migliori cure non necessariamente per guarire ma per garantire la miglior qualità di vita possibile.

Domenica, 21 Settembre 2014 21:45

LA DEMENZA DI ALZHEIMER

Che cos’é  la Malattia di Alzheimer?

La malattia di Alzheimer (AD) è la più importante e frequente forma di Demenza ed è provocata dal deposito di alcune sostanze patologiche in particolari aree del cervello e dalla conseguente degenerazione progressiva dei neuroni di quei sistemi funzionali, che sono principalmente impegnati nei processi cognitivi.

Come si possono definire delle Demenze?

Le Demenze sono condizioni cliniche caratterizzate da perdita progressiva delle funzioni cognitive di entità tale da interferire con le usuali attività sociali e lavorative del paziente. La perdita delle capacità riguarda funzioni precedentemente acquisite nel corso della vita. Una persona che nasce con disturbi cognitivi, quindi, non può essere definita demente.

Nelle demenze, accanto alle disfunzioni cognitive, sono presenti mutamenti comportamentali che riguardano la sfera della personalità, dell’umore, della percezione ed interpretazione della realtà.

A volte sono coinvolte precocemente o tardivamente anche le funzioni vegetative (quelle funzioni  “che non comandiamo con la volontà” e che riguardano il funzionamento del cuore, il controllo dei valori pressori e degli sfinteri, l’organizzazione della biologia del sonno) e motorie (con sintomi e segni che riproducono più spesso quelli della Malattia di Parkinson, oppure sono realmente di matrice parkinsoniana come accade nella Malattia di Parkinson che evolve in Demenza).

La variabilità dell’individuo, della natura del danno al tessuto cerebrale e la sede delle alterazioni dei sistemi neuronali realizzano quadri clinici a volte complessi sotto il profilo diagnostico, terapeutico, umano e assistenziale, non rendendo semplice il compiuto di tutti.

 

LA DEMENZA DI ALZHEIMER

 a cura del dott. Ferdinando Schiavo, neurologo